Bartolomeo: la vera pace non si ottiene con la forza delle armi ma solo con la carità

04.11.17

By NIKOS TZOITIS

Il patriarca ecumenico Bartolomeo è stato invitato a parlare, ieri, al 10° World Policy Conference che si sta svolgendo a Marrakesh in Marocco.

Nella sua omelia intitolata «la vera pace non si ottiene con la forza delle armi ma soltanto con la forza della carità» Bartolomeo ha esaltato il ruolo della religione nella società moderna, condannando allo stesso tempo chi si appropria per usi strumentali di essa.

Bartolomeo ha iniziato la sua omelia, ricordando le parole del re Mohammed IV: il mondo ha bisogno dei valori della religione, in quanto rafforzano in noi la propensione alla tolleranza, all’amore e alla cooperazione, facendo cosa giusta nel contesto di Dio Creatore.

Un mondo quello di oggi, continua Bartolomeo, che sta vivendo dei grossi sconvolgimenti, i conflitti identitari (musulmani vs cristiani ecc.), vanno di pari passo con la crescita in potere delle ingiustizie sociali. È, oramai, palpabile, la percezione della crescita delle diseguaglianze tra il genere umano. Di conseguenza si ha un’esasperata crescita del fondamentalismo religioso, il quale si nutre dalla delusione della gente, dovuta al fallimento della cosiddetta modernizzazione e si scaglia contro la globalizzazione materiale.

In questa situazione difficile e di totale insicurezza, prosegue il patriarca, la Religione può avere e svolgere un ruolo positivo, se si riappropria della sua vera natura e del suo proprio messaggio, che è quello della pace, della carità e della coesistenza reciproca.

Questa sua natura ed il suo messaggio, sono stati, per la verità , alterati e abusati nel XX secolo, dal bellicismo fondamentalista. Anche se per la verità, molti malintesi circolano sul fondamentalismo religioso, va sempre rivelato che la Religione è stata sempre usata e strumentalizzata per scopi politici, opportunismi e interessi personali, che sono del tutto estranei alla vera natura della Religione e di conseguenza intrinsecamente contrari ad essa.

È, inoltre, necessario sottolineare, aggiunge Bartolomeo, l’imperativa necessità dell’uso del dialogo nel rispondere ai conflitti contemporanei, oltre la loro natura religiosa o meno di questi conflitti. Il dialogo è una caratteristica in sé dell’essere uomo, in quanto parte della qualità, essenza, relazionale della esistenza umana. In questo senso, il ruolo dei religiosi per quanto può sembrare ovvio per noi, è cruciale per l’esistenza e la coesistenza umana.

Pertanto:
a. La religione è legata alle preoccupazioni dell’esistenza dell’ essere umano.
b. La religione è legata all’identità dei popoli e delle civiltà.
c. La religione ha partecipato alla realizzazione delle grandi avventure culturali e civili dell’umanità.
d. Infine, la religione è un fattore essenziale per il processo di pace.

Il mondo mediterraneo, prosegue il patriarca, ha l’apertura mentale, la saggezza e il desiderio di costruire ponti in tutto il Mediterraneo, combattendo con coraggio e determinazione il fondamentalismo religioso. Il bacino del Mediterraneo ha conosciuto nei secoli passati, una convivenza pacifica tra ebrei, cristiani e musulmani. Questa esperienza dimostra che siamo nella stessa prospettiva: quella dell’unità dell’umanità e della pace. E proprio il Marocco è stato un paese precursore nel dialogo interreligioso, in prima linea nella lotta contro il fondamentalismo. La legittimità delle religioni dipende dunque oggi, dal loro chiaro atteggiamento, per la tutela della libertà e della dignità umana, in quanto principi fondamentali per l’instaurazione della pace.

Il Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli, ha concluso Bartolomeo, nella sua millenaria esistenza e vissuta esperienza, nel pianeta Cristiano Ortodosso e non solo, combatte per aiutare a dare significato e speranza a un mondo angosciato, che ora sta cercando di ritrovare il suo cammino.

Alla fine della sua prolusione è stato chiesto a Bartolomeo, se il patriarcato ecumenico ha mai esercitato una politica teocratica; Bartolomeo ha risposto: Costantinopoli non ha mai esercitato un potere teocratico ed ha declinato di seguire le tentazioni autoritarie della storia. Nella sua millenaria esistenza, ha sempre servito i popoli nel contesto della pacifica coesistenza, rispettando le tradizioni culturali altrui.